Marta "Dimmy" Rettani

Come dice sempre la mia nonna: "Va a ciapà i ratt" [trad. "Vai a perder tempo altrove"] Comunque! Marta è una ragazza come tante (messe insieme :P). Potrebbe dirvi che ha una Fender Stratocaster Mexico comprata a Febbraio 2003, come regalo da parte sua per i suoi diciotto anni, e che ha imparato a suonare da sola. Non stiamo a sottilizzare sul fatto che i risultati non si vedano, facciamoci scorrere addosso la sua incapacità come acqua fresca. In realtà la musica la capisce bene, vanta (???) due diplomi di pianoforte all'Istituto Musicale Europeo e si è francamente maciullata l'anima per due anni seguendo un noiosissimo corso di teoria e solfeggio cantato. Non lo rifarebbe, ma ammette che sia stato l'insegnamento più utile. Dopo tre anni di studio si è accorta che il pianoforte non faceva per una logorroica caciarona come lei e si sono data allo strumento sociale per eccellenza, spendendo 400 delle vecchie lire per acquistare unaYamaha acustica amplificabile (voleva fare la sboroooona!), che però si è sfasciata nel giro di sei mesi e non ci sembra di doverne spiegare il motivo.

Nel 2003 decide di disastrare il panorama musicale con Fra e di raccattare qualche pazzo da usare come martire. Le viene subito in mente Teo, conosciuto su Internet (Marta gestiva una mailing list sull'impotenza e Teo ne era un attivo partecipante), decide di chiamarlo con la promessa di una pastiglia di Viagra e un paio di manette e Teo si presenta alla sua porta sbavando. Quello che invece troverà ad attenderlo sarà l'indecente proposta dei Makitagua e una partita a Risiko unificatrice. :P

Ma basta con queste quisquilie! Vi interessa sapere che ho una matita che si piega, due chiavi USB e un miracoloso gel all'alcool per lavarsi le mani anche quando non si dispone di acqua e sapone? Oppure...ho una strega di pezza appesa al calorifero. E un tricheco peluche di nome Archi. Una passione per le creme corpo profumate. Per le fotografie. E per la Coppa Del Nonno. Per il cioccolato. Per gli stereo. Un'insana tendenza allo shopping compulsivo. Un inseparabile computer che decide della mia vita o della mia morte. Una scrivania che non è mai in ordine. Non ho le adenoidi (me le hanno tolte a 4 anni). Colleziono boccettine di profumo. Ho un vestito da elfo. Devo prendere appunti con decine di colori diversi, altrimenti non mi ricordo i concetti. Disegno abiti. L'odore della Red Bull mi provoca una nausea immediata. Devo bere almeno un litro e mezzo d'acqua al giorno, se no mi disidrato. E, soprattutto, faccio parte dei MakiTagua, ai quali voglio un bene dell'anima!